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lunedì 8 aprile 2013

Quadro completo del numero sette

Nelle parti storiche delle Scritture il sette ricorre spesso per indicare completezza, o il completamento di un’opera. Gli israeliti manifestarono piena fede e ubbidienza marciando per sette giorni intorno a Gerico, e facendo sette giri il settimo giorno, dopo di che le mura della città crollarono. (Gsè 6:2-4, 15) Elia mostrò piena fede nell’efficacia della preghiera che aveva rivolto a Dio ordinando al suo servitore di salire sul Carmelo per andare a guardare il cielo sette volte prima che comparisse una nuvola di pioggia. (1Re 18:42-44) Il lebbroso Naaman doveva bagnarsi sette volte nel Giordano.  (2Re 5:10, 12) La purezza, la completezza, la perfezione e la bellezza dei detti del Signore Dio sono paragonate con intensità e forza poetica all’argento raffinato in un forno fusorio, purificato sette volte. (Sl 12:6) “Il giusto può cadere pure sette volte, e certamente si leverà”. (Pr 24:16) Sette volte al giorno ti ho lodato”. — Sl 119:164.
Multipli di sette sono similmente usati nel senso di completezza. Il settanta (dieci volte sette) è usato profeticamente nella profezia di Daniele delle “settanta settimane”, relativa alla venuta del Messia. (Da 9:24-27; Gerusalemme e Giuda rimasero desolate per 70 anni, a motivo della disubbidienza a Dio, “finché il paese non ebbe scontato i suoi sabati”. — 2Cr 36:21; Ger 25:11; 29:10; Da 9:2; Zac 1:12; 7:5.
Dire settantasette, numero in cui il sette è ripetuto, equivaleva a dire “all’infinito” o “senza limite”, misura in cui Gesù consiglia ai cristiani di perdonare i loro fratelli. (Mt 18:21, 22) Poiché Dio aveva stabilito che chiunque avesse ucciso Caino, un assassino, avrebbe dovuto “subire vendetta sette volte”, Lamec, che a quanto pare aveva ucciso un uomo per legittima difesa, disse: “Se Caino dev’essere vendicato sette volte, allora Lamec settanta volte e sette”. — Ge 4:15,

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